AVVERSARIE-ALLEATE: Accademia nazionale di San Luca - Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon

AVVERSARIE-ALLEATE:
Accademia nazionale di San Luca - Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon

CALL FOR PAPERS

La pubblicazione Avversarie-Alleate è progetto editoriale promosso dall’Accademia dei Virtuosi al Pantheon, con il supporto della Direzione-Eric (MiC), nato con l’obiettivo di analizzare i rapporti storico-artistici e culturali intercorsi dalla seconda metà del ‘500 ai primi del ‘900 tra i Virtuosi appunto e l’Accademia di San Luca. Una relazione esistita sin dalle origini delle due istituzioni, sia per alcuni valori comuni, sia per le numerose figure di artisti e architetti che si sono avvicendate durante un arco di tempo assai esteso, svolgendo per entrambe un ruolo determinante nella costruzione delle rispettive identità e delle proprie specificità.

Sin dall’inizio delle loro reciproche attività, le storie delle due Accademie si sono sviluppate guardandosi e confrontandosi reciprocamente, persino scontrandosi su questioni identitarie, linguistiche, di potere o legate alle eredità e lasciti, nonché sul famigerato evento dell’apertura della tomba di Raffaello nel 1833.

L’Accademia dei Virtuosi al Pantheon nasce ufficialmente nel 1543 come Compagnia di San Giuseppe di Terrasanta per volontà del monaco cistercense Desiderio d’Adjutorio, con l’autorizzazione di Papa Paolo III e la concessione di erigere una cappella all’interno del Pantheon, dedicata a San Giuseppe.

L’Accademia di San Luca si forma oltre un trentennio più tardi, con il benestare di Gregorio XIII, prima in una chiesa situata nei pressi dell’Esquilino; poi nella chiesa parrocchiale di Santa Martina in tribus foris, al Foro Romano, perché in essa potesse svolgere la sua attività e nei locali adiacenti fosse sistemato un ospizio per accogliere i giovani artisti.

I due sodalizi furono retti da alcuni degli artisti italiani più in voga per ogni epoca, suscitando anche l’attenzione di molti omologhi stranieri che facevano tappa a Roma.

Nella seconda metà del ‘500, Federico Zuccari svolge un ruolo da protagonista in ambedue le realtà istituzionali. Nel caso della Congregazione dei Virtuosi fu artefice del nuovo assetto economico, organizzativo e culturale. L’artista fu anche l’ideatore del motto tutt’ora vigente, Florent in domo domini, accompagnato graficamente dai tre simboli canonici delle arti: il pennello, lo scalpello e il compasso. Nel caso di San Luca, Zuccari riunisce le tre arti sotto la comune egida del disegno, dotando l’istituzione di statuti (1593).

Altra figura particolarmente attiva nei due sodalizi fu quella di Giuseppe Ghezzi (1634-1721), Segretario dell’Accademia di San Luca tra il 1678 e il 1719; e Reggente per i Virtuosi nel 1687, 1699 e 1700. In entrambe le istituzioni emerge per la sua capacità di apportare forme di rinnovamento e di razionalizzazione dei programmi didattici e culturali, oltre ad avere contribuito significativamente alle esposizioni che si svolgevano in quegli anni a Roma.

Ancora nella seconda metà del Settecento si registrano altre figure ponte tra i due Sodalizi, come quella di Vincenzo Pacetti, Giuseppe Angelini e Agostino Penna, e di numerosi altri artisti che rientrano nella compagine del Neoclassicismo; oltre alla figura di Antonio Canova, principe di San Luca e Reggente perpetuo dei Virtuosi perpetuo dal 1820-22.

Buona parte dell’Ottocento fu segnato da continui confronti e scontri, soprattutto tra gli anni 30-50, dovuti all’apertura della tomba di Raffaello e dell’inizio della reale attività accademica da parte dei Virtuosi, i cui modelli organizzativi delle competizioni e le finalità furono mutuate da San Luca, che vantava un’attività formativa piuttosto consolidata dalla metà del Seicento.

 

Date queste premesse, citando solo alcuni degli attori possibili, emerge un quadro piuttosto vasto e ricco di numerosi aspetti e variabili che attendono di essere approfonditi. Un intreccio composito di interessi, intenti, problematiche, se non anche di rivendicazioni di primati, che richiedono di nuovi studi paralleli e di un confronto tra le due realtà; con la città di Roma, vera e propria fucina culturale, a fare da sfondo a vari e molteplici incontri tra gli artisti.

L’occasione di questa pubblicazione fornisce la possibilità di affrontare in maniera comparata e inedita le storie delle due Istituzioni e di colmare alcune delle lacune archivistiche e storico-artistiche presenti da entrambe le parti.

La call è indirizzata a specializzandi, dottori di ricerca e studiosi che hanno maturato studi e interessi affini agli spunti di ricerca provenienti dalla tematica generale proposta.

ALCUNI NUCLEI TEMATICI DI APPROFONDIMENTO

  • Le due Accademie dalla fondazione alla gestione di Federico Zuccari: identità e valori a confronto
  • La costituzione degli statuti e le riforme attraverso i secoli: modelli, analogie e differenze
  • Le due accademie nel contesto della cultura romana
  • Il ruolo di Giuseppe Ghezzi nell’ambito dei due sodalizi
  • L’attività espositiva a cavallo tra il Seicento e il Settecento
  • I due sodalizi nell’ambito del Neoclassicismo: Canova e altri protagonisti a confronto
  • Il legame con Raffaello Sanzio, tra identità e rivendicazioni di primato
  • L’originaria vocazione dei Virtuosi al Pantheon, le riforme e i modelli ripresi da San Luca a partire dal 1838
  • Le presenze femminili all’interno delle due Accademie, procedure di nomina e partecipazione
  • La gestione delle eredità condivise